Venerdì Santo

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L’amore è più grande

“Istruzioni per l’uso”

Quando e dove?
Nel pomeriggio o verso sera prima della cena, attorno alla tavola. 

Che cosa preparare?
Un crocifisso al centro della tavola e una candela accesa.

Come fare?
Prima di iniziare si guarda insieme la traccia e si dividono le parti da leggere seguendo le indicazioni delle note in rosso e adattandole alla situazione di ogni famiglia.

Inizio

Tutti
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Introduzione

Genitore
In questo giorno ci fermiamo tutti davanti alla croce di Gesù, facciamo silenzio davanti al suo grande sacrificio, riconosciamo che lì si trova “l’amore più grande”. È questo il giorno in cui Dio ci sconvolge: Lui, eterno e onnipotente, volontariamente accetta il dolore, i maltrattamenti e la dolorosa morte per riconciliare a lui tutti gli uomini.

Tutti 
Adoriamo il mistero della tua Croce, Signore. 

Lettore 
O Croce, ineffabile amore di Dio e gloria del cielo! 
Croce, salvezza eterna; Croce, paura dei malvagi. 

Tutti 
Adoriamo il mistero della tua Croce, Signore. 

Lettore 
O Croce, sostegno dei giusti, luce dei cristiani, 
per te sulla terra Dio nella carne si è fatto schiavo, 
per mezzo tuo l’uomo in Dio in cielo è stato fatto re; 
da te la luce vera è sorta, la notte maledetta è vinta.

Tutti 
Adoriamo il mistero della tua Croce, Signore. 

Lettore 
Tu hai fatto crollare per i credenti gli dèi del mondo; 
sei tu l’anima della pace che unisce gli uomini in Cristo mediatore. 

Tutti 
Adoriamo il mistero della tua Croce, Signore. 

Lettore 
Sei la scala su cui l’uomo sale al cielo. 
Sii sempre per noi, tuoi fedeli, colonna e àncora; 
reggi la nostra casa, dirigi il corso della nostra famiglia. 

Tutti
Adoriamo il mistero della tua Croce, Signore. 

L’amore più grande è con me

In ascolto della Parola di Dio

Genitore
Ascoltate la Parola di Dio dal Vangelo secondo Luca (23,26)

Mentre conducevano via Gesù, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù.

Per riflettere

Lettore
La croce di Gesù è il culmine della rivelazione dell’amore di Dio per l’umanità, di quel Dio che ha già amato ciascuno di noi, lo ha già accolto, e ora attende solo una risposta, libera e cosciente. Una risposta che, lungo il doloroso cammino verso la collina del Gòlgota, Simone di Cirene da prontamente e concretamente, facendosi carico del peso di quella croce su cui quest’uomo stremato sarà di lì a poco inchiodato. Gesù e Simone appaiono come viaggiatori sulla stessa strada: corpo a corpo, spalla a spalla, guancia a guancia. Ma anche orecchio, occhio e bocca aperta per sentire l’affanno dell’altro, per vedere l’inciampo lungo la via, per sussurrare parole di speranza. Simone accettando di aiutare Gesù si mette dalla sua parte e assume il suo stesso sguardo sul mondo e sull’umanità. Mettendosi a fianco, facendosi prossimo, condivide il peso della sofferenza, si fa sostegno.

Per pregare

Tutti
Gesù aiutaci a lasciarci toccare 
dall’umanità di chi è ferito, 
a prendercene cura, 
ad essere sostegno per chi arranca lungo il sentiero della vita.

L’amore più grande è per me

In ascolto della Parola di Dio

Genitore
Ascoltate la Parola di Dio  dal Vangelo secondo Luca (23,44-46)

Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo, spirò.

Per riflettere

Dalla meditazione di Papa Francesco sul  sagrato della Basilica di San Pietro, venerdì 27 marzo 2020

Abbiamo un’ancora: nella sua croce siamo stati salvati. Abbiamo un timone: nella sua croce siamo stati riscattati. Abbiamo una speranza: nella sua croce siamo stati risanati e abbracciati affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore redentore. In mezzo all’isolamento nel quale stiamo patendo la mancanza degli affetti e degli incontri, sperimentando la mancanza di tante cose, ascoltiamo ancora una volta l’annuncio che ci salva: è risorto e vive accanto a noi. Il Signore ci interpella dalla sua croce a ritrovare la vita che ci attende, a guardare verso coloro che ci reclamano, a rafforzare, riconoscere e incentivare la grazia che ci abita. Non spegniamo la fiammella smorta (cfr Is 42,3), che mai si ammala, e lasciamo che riaccenda la speranza.Abbracciare la sua croce significa trovare il coraggio di abbracciare tutte le contrarietà del tempo presente, abbandonando per un momento il nostro affanno di onnipotenza e di possesso per dare spazio alla creatività che solo lo Spirito è capace di suscitare. Significa trovare il coraggio di aprire spazi dove tutti possano sentirsi chiamati e permettere nuove forme di ospitalità, di fraternità, di solidarietà. Nella sua croce siamo stati salvati per accogliere la speranza e lasciare che sia essa a rafforzare e sostenere tutte le misure e le strade possibili che ci possono aiutare a custodirci e custodire. Abbracciare il Signore per abbracciare la speranza: ecco la forza della fede, che libera dalla paura e dà speranza.

Per pregare

Tutti
Ci sei necessario, o Cristo,
per conoscere il nostro essere e il nostro destino.
Ci sei necessario
per ritrovare ragioni vere della fraternità fra gli uomini,
i fondamenti della giustizia, i tesori della carità,
il bene sommo della pace.
Ci sei necessario, o grande Paziente dei nostri dolori,
per conoscere il senso della sofferenza.
Ci sei necessario, o Vincitore della morte,
per liberarci dalla disperazione e dalla negazione.
Tu ci sei necessario, o Cristo,
per imparare l’amore vero e per camminare,
nella gioia e nella forza della tua carità,
la nostra via faticosa,
fino all’incontro finale con Te,
amato, atteso, benedetto nei secoli.

(San Paolo VI, Papa)

L’amore più grande è in me

Lettore
Il corpo deposto dalla croce riposa pacificato sul corpo della madre, quasi un ritorno al grembo che lo aveva generato. Le mani, ora, sono quelle dell’affetto, della custodia, della protezione, della cura. 
Due teschi si intravedono sulla destra, citazione che rimanda al Calvario come “luogo del teschio”, e che dice come la morte non sia ancora sconfitta, ma ha già perduto la sua preda. La vita appare e resiste nell’“amore più grande”, che guarisce e consola. 
È già un preludio di risurrezione.

Genitore
Accogliamo, ora, sul nostro corpo il segno della croce, il segno del suo amore più grande, apriamo e affidiamo a Cristo tutta la nostra vita.
Segniamoci con il segno di croce sulla fronte: Cristo ci protegga con il segno del suo amore, per imparare a conoscerlo e a seguirlo. 

Tutti 
Nostra sapienza è la Croce di Cristo!

Ognuno traccia con il pollice una croce sulla fronte.

Genitore
Segniamoci con il segno di croce sugli orecchi, per ascoltare la voce del Signore. 

Tutti 
Nostra speranza è la Croce di Cristo!

Ognuno traccia con il pollice una croce sugli orecchi.

Genitore
Segniamoci con il segno della croce sugli occhi, per vedere lo splendore del volto di Dio. 

Tutti 
Nostra luce è la Croce di Cristo!

Ognuno traccia con il pollice una croce sugli occhi.

Genitore
Segniamoci con il segno della croce sulla bocca, per rispondere alla Parola di Dio.

Tutti 
Nostra lode è la Croce di Cristo!

Ognuno traccia con il pollice una croce sulla bocca.

Genitore
Segniamoci con il segno della croce sul petto, perché Cristo abiti per mezzo della fede nei nostri cuori. 

Tutti 
Nostra salvezza e liberazione è la Croce di Cristo!

Ognuno traccia con il pollice una croce sul petto.

Genitore
Segniamoci con il segno della croce sulle spalle, per sostenere il giogo soave di Cristo. 

Tutti 
Nostra forza è la Croce di Cristo!

Ognuno traccia con il pollice una croce sulle spalle.

Conclusione

Tutti
Padre nostro…

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Passione del Signore
Segui la diretta dalla Chiesa Parrocchiale di Brusaporto alle ore 20.30

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