IL MURO FRAMMENTI DI OCCUPAZIONE – MOSTRA FOTOGRAFICA

Ecco il volantino della MOSTRA FOTOGRAFICA che il GRUPPO GIOVANI in collaborazione con il GRUPPO IABBOK organizza, in concomitanza della settimana di San Giovanni Bosco

 A questo proposito vogliamo spiegare brevemente il senso e le motivazioni della mostra, che si svolgerà nella nostra parrocchia.

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Il gruppo Iabbok nasce nel 2010 nella provincia di Bergamo da un gruppo di giovani  accomunati dalla fede cristiana e dalla passione per la non-violenza e i diritti umani. Il gruppo prende il nome da un piccolo torrente che scorre in Giordania e che Giacobbe ha attraversato lottando con Dio e riconciliandosi con suo fratello Esaù.

Mossi dalla volontà di diffondere una conoscenza informata dei fatti, i membri del gruppo hanno investito le loro migliori risorse nella traduzione dei report redatti dalla rivista israeliana B’Tselem che pubblica studi delle violazioni dei diritti dei palestinesi da parte dei coloni e dell’esercito israeliani. A questo scopo Iabbok continua a coinvolgere persone di qualsiasi estrazione culturale nel servizio di traduzione. Inoltre conduce iniziative di sensibilizzazione attraverso la realizzazione di mostre, viaggi guidati, incontri per scuole e parrocchie.

Il conflitto israelo-palestinese è un groviglio di problemi di natura storica, geopolitica, economica, militare, etnica, ideologica e religiosa. L’obiettiva complessità della vicenda non deve essere pretesto per rinunciare a informarsi e individuare dentro la massa dei dati disponibili le differenze di peso e di responsabilità. Non deve impedire di affrontare la questione in maniera chiara rifuggendo da capziosi distinguo il cui scopo è confondere invece di chiarire.

– PERCHE’ UNA MOSTRA FOTOGRAFICA –

Proponiamo questa mostra con l’intento di scoperchiare il peccato originale che sta dietro questo interminabile conflitto: la pulizia etnica della popolazione palestinese cominciata nel 1948 ad opera dello Stato di Israele. L’Onu infatti in quell’anno aveva autorizzato la nascita dello Stato di Israele, non l’espulsione dei palestinesi!
L’occupazione, il muro, l’apartheid, i campi profughi, la demolizione delle case, i bombardamenti, la violazione quotidiana dei diritti umani, le umiliazioni ai checkpoint, i crimini contro donne e bambini, costituiscono la lucida prosecuzione della politica israeliana che dal 1948 persegue uno scopo: sbarazzarsi degli arabi presenti in Palestina prendendosi la loro terra.

Il tutto con la complicità degli Stati Uniti, l’inerzia e la pavidità della Comunità Europea e l’apporto di una formidabile impresa propagandistica che non esita a sfruttare il fantasma dell’antisemitismo e a strumentalizzare la memoria della Shoah. I palestinesi hanno certo delle responsabilità. Ma questo non toglie che si trovino sotto il tacco di uno stato occupante dal 1967 e oppressore dal 1948. Gli ebrei sono le vittime del passato. I palestinesi sono le vittime di oggi. Suona strano ma è così.

Proponiamo questa mostra perché nessuno possa dire: “io non sapevo”. Proponiamo questa mostra con l’intento di mettere in luce anche le molte componenti della società israeliana che non riconoscendosi nella politica dello Stato di Israele conducono un’ammirevole opera di resistenza culturale e di opposizione non violenta in collaborazione con molte organizzazioni palestinesi.

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